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‘Piove’, Tar accoglie ricorso: il film non è più vietato ai minori di 18 anni

(REPUBBLICA.IT) Ora il film di Paolo Strippoli, uscito in sala lo scorso 10 novembre, può essere visto dai maggiori di 14 anni

Piove, il film di Paolo Strippoli presentato ad Alice nella città e uscito in sala il 10 novembre, non è più vietato ai minori di 18 anni. Il 6 dicembre il Tar del Lazio ha accolto il ricorso patrocinato dagli avvocati Ottavio Grandinetti, Barbara Bettelli, Daniele Majori e Andrea Aurelio Di Todaro e ha disposto l’annullamento dei provvedimenti della commissione ministeriale della classificazione delle opere che avevano assegnato al film il divieto.

Piove propone una trama calata in un contesto governato dal ‘soprannaturale’, come tipico del genere cinematografico horror: la violenza non assume i tratti di un atto meramente gratuito, perpetrato senza spiegazione alcuna e unicamente fine a se stesso (questo sì sarebbe particolarmente inquietante e tale da comportare un livello di turbamento che potrebbe risultare non adatto per un pubblico giovane), ma è cagionato da una forza ‘oscura’, e dunque irreale, che uno spettatore di una certa età (e indubbiamente un minore che abbia già compiuto i 14 anni) è in grado, senza ombra di dubbio, di cogliere come tale, relegandola al piano dell’inverosimile e immaginifico”. Questo un estratto della sentenza del Tar Lazio, composto dalla presidente Donatella Scala, dalla relatrice Francesca Santoro Cayro e dal Consigliere Mario Alberto Di Nezza.

Ambientato in una Roma costantemente sul punto di esplodere, il film nasce dalla scrittura di Jacopo Del Giudice, vincitore del Premio Franco Solinas. Da qualche giorno la città è teatro di un evento singolare: quando piove condotti e tombini tracimano con una melma grigiastra ed esalano un vapore denso di cui non si conosce l’origine. Nessuno può immaginare che chiunque respiri questo misterioso vapore dovrà farà i conti con ciò che reprime, i suoi istinti più oscuri, la sua rabbia. Neanche la famiglia Morel. Nel cast Francesco Gheghi, Cristiana Dell’Anna, Fabrizio Rongione e Leon de La Vallée aka Leon Faun nella sua vita parallela da rapper.

Fandango che distribuisce il film così commenta la sentenza: “Siamo contenti che il Tar abbia accolto il ricorso e in particolare delle motivazioni puntuali correlate. Ci sembra evidente che questo sistema di attribuzione dei divieti abbia delle falle, che in questo caso hanno arrecato un grave danno allo sfruttamento in sala di un film di un giovane autore italiano. Ci auguriamo che il ministero possa intervenire modificandolo”.

Redazione Spettacoli, repubblica.it (07.12.22)